Pagina pubblicata in data
22 marzo 2024
Aggiornata il 23 marzo 2024
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Il quinto numero di Spiralis Mirabilis non è solo dedicato al concetto espresso dal carattere 和 hé, ma anche al simposio New Martial Project, che sintetizza nella sua essenza il promuovere e diffondere un concetto di unione e di armonia fra tutte le persone che praticano arti marziali, e che Spiralis Mirabilis si pone come obiettivo.
Quello che oggi rappresenta ed esprime il Symposium New Martial Project è il frutto di un lungo percorso iniziato dal maestro Andrea Brighi e dal maestro Gianluca Ballarin (puoi leggere a riguardo l'articolo "Sempre, per sempre Gianluca") con il progetto Symposium New Martial Hero (allora figlio della rivista omonima curata dai due maestri), e che oggi prosegue con la preziosa collaborazione di Laura Bersini.
Perché organizzare un simposio? O meglio, perché proporre il Symposium New Martial Project?
Domanda che può sembrare scontata, ma che non lo è affatto.
Il simposio nasce da un vuoto che affliggeva, e che tutt’ora affligge, il mondo delle arti marziali italiano.
Nei primi anni di diffusione delle arti marziali in Italia i maestri e le scuole erano, ovviamente, poche.
Questa condizione, anziché favorire un dialogo fra maestri e scuole, ha portato a una "distanza".
Nel corso degli anni le successive generazioni di maestri e maestre hanno perpetrato questa "distanza" (spesso senza neanche saperne il perché).
L’appartenenza a una scuola di arti marziali equivaleva di fatto (ed equivale tutt’oggi) appartenere a uno "schieramento". Se non indossi la mia divisa allora non ho motivo di considerarti.
Questa situazione si è poi acuita quando l’appartenenza a un lignaggio è diventato il sinonimo di una sorta di "elevazione di status".
Si è diffusa cosò una sorta di "corsa" a divenire "discepolo" a essere la "ennesima generazione" di una famiglia marziale, purché cinese.
Questo non significa che appartenere a una famiglia marziale cinese equivale solo a un "apparire", anzi, come in tutte le cose sono veramente tanti i maestri e tante le maestre che si impegnano e studiano per anni per raggiungere i loro obiettivi, che sono, ovviamente, meritati.
Nonostante questo, come sempre, i luoghi comuni si diffondono facilmente e sono difficili da cancellare.
Ecco che il simposio diventa l’occasione di creare uno spazio neutrale, dove maestri, maestre e scuole possono ritrovarsi senza doversi sentire sotto una bandiera.
Le bandiere possono essere un punto focale, un simbolo di valori, un simbolo di una cultura, di valori in cui le persone si riconoscono. Allo stesso tempo, però, le bandiere possono essere anche un elemento di divisione. Le bandiere hanno questo potere, possono tanto unire le persone quanto, allo stesso tempo, dividerle.
La nascita del simposio ha avuto la funzione di creare un "luogo franco", un luogo dove i maestri hanno potuto ritrovarsi e anno dopo anno tornare a parlarsi.
Anno dopo anno il simposio è diventato lo strumento per far tornare a dialogare le scuole fra loro.
Il simposio ha portato alla nascita di collaborazioni, di confronti, è diventato una vera e propria agorà delle arti marziali italiane.
Il lavoro portato avanti da Andrea Brighi, da Gianluca Ballarin ieri e da Laura Bersini oggi, è di vitale importanza per il mondo delle arti marziali.
È innegabile che il numero di persone che praticano arti marziali in Italia è in riduzione. Diventa sempre più difficile attrarre le giovani generazioni, e solo una coesione, un dialogo, un’unità, l’armonia fra le scuole può generare quella massa critica capace di garantire un futuro al movimento delle arti marziali italiane.
Pratica la tua conoscenza.
實踐真知
shíjiàn zhēnzhī
Francesco Russo
BREVE PROFILO DELL'AUTORE
Francesco Russo, consulente di marketing, è specializzato in consulenze in materia di "economia della distrazione".
Nato e cresciuto a Venezia oggi vive in Riviera del Brenta. Ha praticato per molti anni kick boxing raggiungendo il grado di "cintura blu". Dopo delle brevi esperienze nel mondo del karate e del gong fu, ha iniziato a praticare Taiji Quan (太極拳tàijí quán).
Dopo alcuni anni di studio dello stile Yang (楊式yáng shì) ha scelto di studiare lo stile Chen (陳式chén shì).
Oggi studia, pratica e insegna il Taiji Quan stile Chen (陳式太極拳Chén shì tàijí quán), il Qi Gong (氣功Qì gōng) e il DaoYin (導引dǎoyǐn) nella propria scuola di arti marziali tradizionali cinesi Drago Azzurro.
Per comprendere meglio l'arte marziale del Taiji Quan (太極拳tàijí quán) si è dedicato allo studio della lingua cinese (mandarino tradizionale) e dell'arte della calligrafia.
Nel 2021 decide di dare vita alla rivista Spiralis Mirabilis, una rivista dedicata al Taiji Quan (太極拳tàijí quán), al Qi Gong (氣功Qì gōng) e alle arti marziali cinesi in generale, che fosse totalmente indipendente da qualsiasi scuola di arti marziali, con lo scopo di dare vita ad uno strumento di divulgazione della cultura delle arti marziali cinesi.
一口氣。一套太極拳。一個世界。
Yī kǒuqì. Yī tào tàijí quán. Yīgè shìjiè.
龍小五
Un solo respiro. Una sola sequenza di Taiji. Un solo mondo.
龍小五
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