Spiralis Mirabilis - Rivista dedicata alle arti marziali cinesi e alla cultura tradizionale cinese con focus su Tai Chi QiGong e DaoYin
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Spiralis Mirabilis Magazine

武術與中國文化 - Arti marziali e cultura tradizionale cinese

Giornata internazionale della non violenza

Spiralis Mirabilis - Rivista dedicata alle arti marziali cinesi e alla cultura tradizionale cinese con focus su Tai Chi QiGong e DaoYin

Pagina pubblicata in data 2 ottobre 2022
Aggiornata al 2 ottobre 2024

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是故百戰百勝,非善之善者也;不戰而屈人之兵,善之善者也
shì gù bǎi zhàn bǎishèng, fēi shànzhī shàn zhě yě; bù zhàn ér qū rén zhī bīng, shànzhī shàn zhě yě.

Quindi, combattere e conquistare in tutte le battaglie non è l'eccellenza suprema; l'eccellenza suprema consiste nel rompere la resistenza del nemico senza combattere.

Tratto dallo 孫子兵法 sūnzi bīngfǎ, L'arte della guerra di Sun Zi

La teoria dello yīn e dello yáng (陰陽說 yīnyáng shuō) ci insegna che in ogni dualismo, dolce/amaro, morbidezza/rigidezza, soleggiato/ombreggiato, violenza/non violenza, quando uno dei due elementi che si prendono in considerazione è al suo "massimo" è comunque presente una minima parte del suo "opposto". Concetto perfettamente rappresentato dalla rappresentazione grafica del 太極圖 tàijí tú.

La 陰陽說 yīnyáng shuō ci fa comprendere come in ognuno di noi, anche nella persona più "pacifica" del mondo, alberga un seme di "violenza".

Lo studio e la pratica di un’arte marziale, come il 太極拳 tàijí quán ad esempio, è una straordinaria occasione per prendere consapevolezza di questo seme che alberga nel profondo della nostra anima.

Ogni scuola, generalmente, adotta un "codice morale", il 武德 wǔdé, che trasmette agli allievi e alle allieve, principi che lo studio e la pratica della disciplina marziale deve stimolare a interiorizzare. Questo non è però sufficiente. La pratica offre la possibilità alla persona che pratica di mettersi davanti a uno specchio.

Nel libro "La storia infinita" di Michael Ende, Atreyu il co-protagonista della storia deve affrontare una prova chiamata "lo specchio dell'anima". Durante questa prova, Atreyu si trova di fronte a uno specchio magico che riflette non solo il suo aspetto esteriore, ma anche la sua vera essenza e le sue paure più profonde.

Lo specchio rivela la verità interiore di Atreyu, costringendolo a confrontarsi con i suoi sentimenti e le sue insicurezze. La prova serve a dimostrare la purezza del suo cuore e la sua determinazione nella missione di salvare Fantàsia dall'oscurità del Nulla.

Lo stesso avviene nella pratica arti marziali. Attraversare lo specchio, e affrontare il proprio vero io, o fuggire, è una scelta. Spesso capita che molte persone che praticano arti marziali, incluse le persone che insegnano, scelgono di voltarsi dall’altra parte e di non guardare più nello specchio.
Chi si nasconde non cresce.

Se si compie la scelta di attraversare lo specchio, la persona che pratica riduce gradualmente i comportamenti guidati dalle emozioni, in particolare dalla paura e/o dalla rabbia. Se una persona non agisce guidato dalle proprie emozioni è molto probabile che sia in grado di avere consapevolezza di ogni sua parola e di ogni suo gesto, preoccupandosi del prossimo. Soprattutto quando si trova in situazioni di tensione e difficoltà.

Una volta che la persona che pratica è sicura del proprio sé, non ha nulla da dimostrare a nessuno, se non a sé stessa. Lo studio e la pratica delle arti marziali permettono di sviluppare nel corso del tempo un equilibrio emotivo e morale che consentono di affrontare il proprio lato "oscuro", il proprio lato violento. Scoprire e comprendere quel seme "violento" che ogni persona porta in sé.

Se si esplora e si prende consapevolezza del proprio lato "oscuro", ogni qual volta questo cercherà di emergere, si sarà in grado di averne coscienza e, quindi, si sarà in grado di gestirlo. Al contrario, è quando non lo si affronta, non lo si conosce, che questo può prendere il sopravvento quando questo emerge.

Lo scopo principale dello studio delle arti marziali è, quindi, il completamento del carattere, non la capacità di "picchiare".

L’artista marziale è alla ricerca del perfezionamento di tutti gli aspetti del proprio sé, mente, corpo e spirito. Impegnarsi in questo percorso significa dover affrontare la "verità" in ogni momento.

L'attenzione, insieme alla volontà e alla disciplina, porterà a migliorare la propria tecnica. Il miglioramento della tecnica porta a sviluppare la fiducia in sé stessi e soprattutto al rispetto di sé stessi. La fiducia e il rispetto portano a migliorare le capacità di comunicazione, l'autostima e il coraggio. Un'alta autostima, buone capacità di comunicazione e coraggio portano all'integrità. Una persona integra non desidera cercare la violenza né tantomeno promuoverla.

Attraverso un processo disciplinato, sincero e coraggioso, l’artista marziale diventa padrone del proprio sé, riuscendo a gestire le proprie pulsioni inconsce e le proprie emozioni. Le arti marziali insegnano la non-violenza perché si tratta di migliorare sé stessi, non di vincere gli altri.

Oggi, 2 ottobre, è la giornata internazionale della non violenza. Istituita il 2 ottobre 2007 con la risoluzione A/RES /61/271, le Nazioni Unite hanno deciso di consacrare questa giornata alla filosofia ideata dal grande Mahatma Gandhi, di cui il 2 ottobre ricorre proprio l’anniversario della nascita, avvenuta il 2 ottobre 1869.

Lo scopo della giornata è quello di diffondere il messaggio della non violenza, anche attraverso l’istruzione e la sensibilizzazione delle comunità di tutto il mondo. Il medesimo messaggio che ogni scuola di arti marziali si fa carica di promuovere e diffondere.

Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del "satyagraha", un termine coniato da lui stesso, cioè la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. La sua teoria della non violenza era basata sul principio per cui "giusti mezzi portano a giusti fini”". L’utilizzo della violenza nella lotta al colonialismo appariva a Gandhi del tutto insensato se l’obiettivo era la realizzazione di una società pacifica

La teoria alla base delle azioni non violente di Gandhi nacque per attuare una disobbedienza civile nei confronti delle leggi dell’allora Impero britannico. L’India divenne indipendente dall’Impero britannico il 15 agosto del 1947 con l’entrata in vigore dell'Indian Indipendence Act.

Pratica la tua conoscenza.
實踐真知
shíjiàn zhēnzhī

Francesco Russo

BREVE PROFILO DELL'AUTORE
Francesco Russo, consulente di marketing, è specializzato in consulenze in materia di "economia della distrazione".

Nato e cresciuto a Venezia oggi vive in Riviera del Brenta. Ha praticato per molti anni kick boxing raggiungendo il grado di "cintura blu". Dopo delle brevi esperienze nel mondo del karate e del gong fu, ha iniziato a praticare Taiji Quan (太極拳tàijí quán).

Dopo alcuni anni di studio dello stile Yang (楊式yáng shì) ha scelto di studiare lo stile Chen (陳式chén shì).

Oggi studia, pratica e insegna il Taiji Quan stile Chen (陳式太極拳Chén shì tàijí quán), il Qi Gong (氣功Qì gōng) e il DaoYin (導引dǎoyǐn) nella propria scuola di arti marziali tradizionali cinesi Drago Azzurro.

Per comprendere meglio l'arte marziale del Taiji Quan (太極拳tàijí quán) si è dedicato allo studio della lingua cinese (mandarino tradizionale) e dell'arte della calligrafia.

Nel 2021 decide di dare vita alla rivista Spiralis Mirabilis, una rivista dedicata al Taiji Quan (太極拳tàijí quán), al Qi Gong (氣功Qì gōng) e alle arti marziali cinesi in generale, che fosse totalmente indipendente da qualsiasi scuola di arti marziali, con lo scopo di dare vita ad uno strumento di divulgazione della cultura delle arti marziali cinesi.

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一口氣。一套太極拳。一個世界。
Yī kǒuqì. Yī tào tàijí quán. Yīgè shìjiè.

—— 龍小五

Un solo respiro. Una sola sequenza di Taiji. Un solo mondo.
—— 龍小五

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