Spiralis Mirabilis - Rivista dedicata alle arti marziali cinesi e alla cultura tradizionale cinese con focus su Tai Chi QiGong e DaoYin
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Sensazioni interne

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Pagina pubblicata in data 6 luglio 2024
Aggiornata il 7 luglio 2024

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a cura del Maestro Enrico Storti

Il praticante di 梅花拳 méihuā quán, soprattutto nelle cinque figure, 五勢 wǔshì, si dovrebbe soffermare ad ascoltare il proprio corpo, effettuando una respirazione controllata, con l’idea di un’energia che circola dentro di lui e va nei cinque visceri.

Questo tipo di lavoro dovrebbe essere svolto, sia pure in maniera diversa, sia dalle diverse scuole di 武術 wǔshù che di 氣功 qìgōng e 養生功 yǎngshēng gōng.

Nell’articolo intitolato "Les Fonctions du meihua zhuang", il maestro 燕子杰 yànzi jié scrive: "il 梅花拳 méihuā quán è praticato per allenare il jīng (corpo), il (energia) e lo shén, [i tre tesori, tre gioielli, della Medicina Tradizionale Cinese] attraverso i movimenti i praticanti esercitano contemporaneamente il loro fisico e il loro spirito".

Nello studio "Is the Qi experience related to the flow experience? Practicing qigong in urban green spaces", pubblicato nel 2021, gli autori Shih-Han Hung, Ching-Yung Hwang, Chun-Yen Chang scrivono: "L’esperienza del è la sensazione interiore che consente ai praticanti di 氣功 qìgōng di regolare la respirazione e la coscienza, esercitare la mente-corpo e usare la coscienza per guidare il flusso dell’energia vitale del corpo (energia ) attraverso i percorsi energetici (meridiani) per mantenere la salute essenziale di corpo-mente-spirito (un altro modo di intendere jīng, , e shén), che è correlata al raggiungimento di uno stato profondo e ottimale."

Nel caso del inteso come energia, si rivela molto importante l’ascolto del proprio corpo, di cui sarebbero una prova una serie di sensazioni percepite dalle persone praticanti.

C.P. Ong nello studio "Science in Qi", pubblicato sul Journal of Integrative Medicine del giugno 2021, scrive: "L’esperienza del è spesso descritta dai praticanti di 氣功 qìgōng o di 太極拳 tàijí quán come una sensazione di calore e formicolio, nonché un’improvvisa ondata di calore. Queste sensazioni del possono essere attribuite a un aumento della perfusione sanguigna e a un livello più elevato di attivazioni muscolari, che estendono i sensi della vista, dell’udito, del tatto, dell’olfatto e del gusto mediante stimoli esterni."

Tali sensazioni potrebbero essere attribuibili alla circolazione sanguigna, o ad altro, ma la cosa interessante, a mio parere, è l’intenzione di osservare noi stessi e cosa succede "fisicamente" dentro noi stessi. Infatti, a mio parere nelle nostre pratiche sono importanti i concetti di propriocezione, di interocezione e di background feelings. Nel corso della ricerca che ho condotto per elaborare questo articolo, ho riscontrato che l’idea di associare il a questi termini, è già utilizzata. Quindi a cosa si riferiscono queste parole?

Per la terapia cranio sacrale la propriocezione è la percezione dei muscoli e della struttura scheletrica, che restituisce il senso della posizione del corpo nell’ambiente.

La interocezione è la percezione del milieu interno e dei segnali provenienti dai visceri, concernente il senso di equilibrio omeostatico dell’organismo (per esempio è interocezione percepire il battito del nostro cuore).

I principali background feelings ("sentimenti di fondo"), stanchezza, energia, eccitazione, benessere, malattia, tensione, rilassamento, impennata, stabilità, equilibrio, squilibrio, armonia, discordia, trascinamento.

Secondo Emilia Barile, nel discorso: "La percezione corporea nella costruzione del senso di sé: l’ipotesi dei background feelings di A. Damasio" tenuto nel 2009 presso l’Università di Siena, afferma che i background feelings indicano la “temperatura” interna temporanea dell’organismo. Ciò che ‘sentiamo’ sono percezioni dello stato presente del corpo come un tutto, nel suo complesso.

Andrea Pintimalli, nel 2024 nella redazione della voce "Interocezione" per la Fondazione Patrizio Paoletti scrive: "Una corretta interocezione è essenziale per mantenere l’equilibrio fisiologico e psicologico. Essa consente di regolare in modo efficace risposte fisiologiche cruciali come la fame, la sete e il sonno. Sul piano psicologico, l’interocezione aiuta a comprendere e gestire le emozioni, dato che molte emozioni sono strettamente legate alle sensazioni corporee."

Possiamo, quindi, riconoscere le sensazioni del sia come interocezioni che come background feelings.

Come anticipato, ho riscontrato che altri autori mettono in relazione le pratiche meditative in particolare con l’interocezione.

Rogers Tom e Weaver Josie nel loro articolo "Integrating Qigong into Healthcare" pubblicato nel 2021, scrivono: "il caratteristico allenamento della consapevolezza rende il 氣功 qìgōng una pratica di consapevolezza interocettiva. L’interocezione è un campo così nuovo di studio psicofisiologico che la prima conferenza internazionale al proposito si è tenuta nel 2016. Il Centro Nazionale per la Salute Complementare e Integrativa (NCCIH) si sta concentrando sullo studio multidisciplinare della scienza dell'interocezione come un modo per ricercare la pratica mente-corpo, incluso il 氣功 qìgōng".

Alton John, nell’articolo "Reflective Exercise: A Method for Helping the West to BetterAppreciate the Health-promoting Power of Tai Chi and Qigong", pubblicato sul Journal of Int. Society of Chinese Health Practices del giugno 2020, presenta l’esercizio riflessivo che "è una routine semplificata di 太極拳 tàijí quán - 氣功 qìgōng progettata per aiutare gli occidentali a sperimentare alcuni degli effetti più profondi sulla salute del 太極拳 tàijí quán - 氣功 qìgōng in un breve lasso di tempo senza spiegazioni e interpretazioni tradizionali cinesi".

Alton propone di sostituire la teoria della Medicina Tradizionale Cinese che usa i concetti dei meridiani (經絡 jīngluò) e del , con una teoria interocettiva. Ecco cosa dice: "dopo aver memorizzato il movimento dell’esercizio riflessivo e i metodi di respirazione, il praticante esegue una serie di esercizi di meditazione in piedi che implicano sensazioni di tipo energetico nelle mani, come calore, formicolio e pressione invisibile che ricorda l’effetto di tenere in ciascuna mano un magnete con un campo opposto. Le mani avvertono queste sensazioni di tipo energetico dopo che le braccia sono state tenute all’altezza del petto per diversi minuti, dopodiché i palmi delle mani sono rivolti l’uno verso l’altro e ruotati lentamente in cerchi contrapposti […] L’esercizio riflessivo evita il dibattito postulando una teoria interocettiva al posto di ciò che la medicina tradizionale cinese utilizza per spiegare il e i meridiani dell’agopuntura (經絡 jīngluò). Questa teoria si presta a essere testata con metodi scientifici e consente di esaminare i benefici più profondi per la salute del 太極拳 tàijí quán e del 氣功 qìgōng. La teoria interocettiva dell’esercizio riflessivo propone che le sensazioni simil-energetiche nelle mani rappresentino la capacità tattile del sistema nervoso di rilevare riflessi cardiovascolari, cambiamenti nella direzione e/o nell’ampiezza dell’onda di forza che si propaga in tutto il corpo quando il cuore e l’aorta centrale, situati nel torace, espellono un getto di sangue nell’arteria centrale che viaggia verso l’alto nel collo e nella testa e scende in basso nell’addome."

Io non sono per escludere l’idea di e l’idea dei meridiani. Infatti, per me, un altro elemento che a mio parere caratterizza l’esperienza del (sempre inteso come energia che si muove nel corpo) è la visualizzazione creativa intesa come "la capacità di creare o ricreare un’esperienza generata da informazioni immagazzinate in memoria che coinvolge caratteristiche sensoriali, percettive e affettive che sono sotto il controllo volontario di colui che immagina e che possono presentarsi in assenza di antecedenti stimoli reali normalmente associati con l’attuale esperienza." Come scrivono Tony Morris, Michael Spittle, Anthony P. Watt nel volume del 2005 "Imagery in Sport".

Le arti marziali cinesi portano in eredità un approccio al concetto di salute che si lega anche alla ricerca di sensazioni fisiche del nostro cambiamento. Le sensazioni attribuite alla circolazione del nel nostro corpo potrebbero essere un valore aggiunto e potrebbero essere viste come una interocezione e come background feelings, nonché come visualizzazione creativa. Le arti marziali cinesi, con la loro attenzione alle posture, non sono, quindi, utili solo per la propriocezione. A parziale conferma di ciò, nello studio del 2017 "Meditative Movement, Energetic, and Physical Analyses of Three Qigong Exercises: Unification of Eastern and Western Mechanistic Exercise Theory" Penelope Klein, George Picard, Joseph Baumgarden and Roger Schneider scrivono a proposito della meditazione in movimento, che comprende per esempio anche il 氣功 qìgōng e il 太極拳 tàijí quán: "la meditazione in movimento è molto più che semplice rilassamento. L’esperienza mente/corpo ha origine attraverso l’integrazione di interocezione (senso fisiologico interno del proprio del corpo) ed esterocezione (interpretazione di input esterni ottenuti attraverso fonti come il tatto e la vista). Questo complesso sistema di sensibilità primaria all’interno della meditazione in movimento, inclusa la pratica del 氣功 qìgōng, aiuta nella formazione di una comprensione più profonda di sé."

Fra i background feelings mi ha colpito molto la sensazione di "armonia" che mi riporta al concetto di "armonia universale", riprodotta nel proprio corpo e che è una di quelle "sensazioni" che vengono descritte a proposito del . Io penso però che questa sensazione è causata anche da informazioni che vengono dall’esterno, quindi, dalla propriocezione che rileva come la mia posizione è in relazione armonica con l’ambiente e dalla mia esperienza sociale, quando sento una relazione armonica con il gruppo. Inoltre, la percezione di un equilibrio omeostatico dell’organismo citata a proposito dell’interocezione a mio parere contribuisce alla realizzazione di tale sensazione.

Un’altra teorizzazione che a mio parere contribuisce a questo ragionamento la troviamo a proposito di quella che è definita delle pratiche di meditazione in movimento , cioè quelle pratiche che coniugano esercizio fisico e meditazione quali il 太極拳 tàijí quán, lo yoga, il 氣功 qìgōng, ecc. In questo senso anche il 梅花拳 méihuā quán può essere inserito in questa tipologia. In particolare nel volume di Peter Payne "Martial Arts: The Spiritual Dimension" e nello studio del 2013 "Meditative Movement for Depression and Anxiety" realizzato sempre da Peter Payne con Mardi A. Crane-Godreau possiamo leggere: "Mente in questo contesto significa consapevolezza e non pensiero concettuale. Nella meditazione in movimento la mente non è né impegnata in attività concettuali né focalizzata su un obiettivo futuro, né è nella modalità predefinita di vagabondaggio della mente (Raichle e Snyder, 2007), ma è invece focalizzata sull’esperienza corporea diretta. Consideriamo questo focus spaziale interocettivo propriocettivo cinestetico della consapevolezza come la principale caratteristica distintiva della meditazione in movimento. La consapevolezza del praticante è sulle sensazioni cinestetiche di tutto il corpo che si muove nello spazio; il flusso del respiro e del sangue e altre sensazioni viscerali; l’esperienza dell’equilibrio, dell’orientamento e della postura; e la sensazione significativa dello spazio – molto diversa dalla consapevolezza fisica nell’esercizio convenzionale."

Il Dott. Jwing-Ming Yang, nel suo lavoro del 2006 "Qigong Meditation: Small Circulation", scrive: "Nelle pratiche di meditazione in movimento, la mente viene utilizzata anche per dirigere il movimento del ".

Come abbiamo visto questi sono tutti elementi che potrebbero contribuire a dare nuova luce alle nostre pratiche, siano esse di 武術 wǔshù, o più in particolare di 梅花拳méihuā quán, di 太極拳 tàijí quán quán, oppure di 氣功 qìgōng e ci portano a trovare le affinità con altre pratiche quali lo yoga e viceversa. Inoltre, trovano una giustificazione più plausibile nel pensiero occidentale, ripulendo le nostre discipline da quegli aloni di magia che a volte le rendono poco credibili.

Maestro Enrico Storti

Pratica arti marziali cinesi dal 1992. Nel 2003 diventa discepolo del professore 陸建民 lù jiànmín e membro della scuola 梅花拳 méihuā quán.

Collabora con Luca Bizzi alla diffusione dello stile in Italia nelle sedi della Meihuaquan Italia, a Perugia e Sant’Ilario (RE). Da anni si occupa di ricerca in Cina, assieme a Bizzi e Furlini, dove ha numerosi amici che praticano lo stile del fiore di Pruno. È coautore del libro “Meihuaquan – L’Uomo in Comunione con il Cielo” e di differenti articoli.

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一口氣。一套太極拳。一個世界。
Yī kǒuqì. Yī tào tàijí quán. Yīgè shìjiè.

—— 龍小五

Un solo respiro. Una sola sequenza di Taiji. Un solo mondo.
—— 龍小五

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