Spiralis Mirabilis - Rivista dedicata alle arti marziali cinesi e alla cultura tradizionale cinese con focus su Tai Chi QiGong e DaoYin
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Spiralis Mirabilis Magazine

武術與中國文化 - Arti marziali e cultura tradizionale cinese

Sam Masich e Gianfranco Pace

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Pagina pubblicata in data 9 settembre 2024
Aggiornata il 10 settembre 2024

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Lo scorso novembre (2023), su invito del maestro Gianfranco Pace, ho partecipato a un seminario organizzato a Vittorio Veneto che ha visto l’inizio di un progetto di collaborazione fra lui e il maestro Sam Masich.

Canadese, il maestro Sam Masich ha iniziato fin da giovane a studiare il 太極拳 tàijí quán tradizionale della famiglia yáng, tramandato dal maestro 鍾蔭民 zhōng yīnmín. Discepolo, 徒弟 túdì, del gran maestro 梁守渝 liáng shǒuyú e del gran maestro 楊俊敏 yáng jùnmǐn. Nel corso degli anni si è distinto più volte come medaglia d’oro in competizioni di livello nazionale e internazionale.

Il seminario è stata l’occasione di osservare (e praticare) come lo stile chén del maestro Gianfranco Pace abbia trovato un modo per dialogare con lo stile yáng del maestro Masich (e viceversa ovviamente).

Questo progetto di collaborazione tra i due maestri ha radici lontane nel tempo. Quando si conobbero in Scozia, durante una delle edizioni di "Tai Chi Caledonia". L’evento dedicato agli stili interni delle arti marziali cinesi creato da Ronnie Robinson.

Quell’incontro gli ha portati a chiedersi reciprocamente: "perché non facciamo qualcosa assieme?" e la risposta è stata l’evento a cui ho partecipato, esperienza da cui ho tratto questo articolo.

La loro collaborazione è solo all’inizio. Si ritroveranno questa estate in Regno Unito (nello specifico dal 10 al 18 agosto a Winchester) in un evento di formazione che vedrà coinvolto anche il maestro Paul Silfverstråle.

Il maestro Pace ci ha tenuto a sottolineare che il loro non è un progetto strutturato, ma una collaborazione spontanea.

Ho potuto apprezzare come i due maestri siano legati da una stima reciproca. Tanto che il maestro Pace mi ha raccontato come il maestro Masch gli ha dato importanti consigli sulla prima cerimonia di discepolato che si è svolta in forma privata nel 2023.

Cerimonia che si terrà in forma pubblica questo agosto (2024).

Una cerimonia di discepolato che si terrà secondo una modalità differente rispetto alla gran parte delle cerimonie di discepolato che oggi sono svolte. Per questo è stata scelto di effettuare una cerimonia privata distanziata nel tempo da quella pubblica, per avere il tempo di valutare il discepolo (o la discepola), che per almeno tre anni ha lavorato a contatto ravvicinato con il maestro.

La scelta di dare vita al discepolato è per il maestro Pace un passo davvero importante nel suo percorso marziale.

Il suo desiderio, infatti, è quello che la sua scuola possa continuare a esistere dopo di lui. Il suo lavoro, il lavoro di un’intera vita ha generato un metodo di insegnamento e di studio che ha il desiderio di lasciare alle generazioni future.

Un metodo che ha costruito con immenso sforzo e sacrificio, andandosi a "prendere" ciò di cui aveva bisogno viaggiando in Italia e all’estero.

Il maestro Gianfranco Pace non è nuovo a collaborazioni di questo tipo. Mi ha raccontato, a titolo di esempio, della sua esperienza con il maestro 王志祥 wáng zhìxiáng discepolo del maestro 王壯弘 wáng zhuànghóng fondatore dello stile conosciuto con il nome di 水性太極拳 shuǐxìng tàijí quán (Taijiquan della natura o della qualità dell’acqua), e con il maestro 楊軍 yáng jūn della famiglia yáng, diretto discendente del maestro 楊露禪 yáng lùchán. In un’esperienza di incontro e confronto avvenuto in occasione dell’evento "Una sorgente, mille fiumi", un evento di livello internazionale che ha avuto luogo in Sicilia dal 17 al 19 giugno 2016.

Nel mondo italiano delle arti marziali tradizionali cinesi qualcosa sta cambiando. Il Symposium organizzato a Bologna dal maestro Andrea Brighi, il percorso di studio Archetipo organizzato dalla nostra rivista, la collaborazione fra il maestro Gianfranco Pace e il maestro Sam Masich, e le tante collaborazioni che stanno nascendo in varie parti d’Italia fra scuole e maestri sono il segnale di un dialogo che sta portando a una nuova stagione.

Dopo il seminario ho avuto modo di parlare a lungo con entrambi i maestri.

La prima domanda che ho posto loro è stata inerente al fatto se hanno avuto o meno "difficoltà" a confrontarsi con uno stile differente dal proprio. La risposta di entrambi è stata la seguente: "no, alla fine si tratta di movimento... Il corpo umano è il corpo umano."

I principi della scienza che studia il movimento del corpo umano, la biomeccanica, non cambiano, infatti, in base alla disciplina motoria praticata. L’aspetto "estetico" del gesto motorio (messo fra virgolette appositamente) cambia e può essere declinato in "infiniti" modi.

La prima volta che ho incontrato il maestro Gianfranco Pace è stato nel settembre 2023 a Madrid, in occasione del seminario internazionale di 推手 tuīshǒu organizzato dal maestro Naxo de la Encina (di cui sarà possibile leggere l’intervista nel prossimo numero di Spiralis Mirabilis). In quell’occasione il maestro mi ha raccontato della sua "idea romantica" del 太極拳 tàijí quán e dell’arte marziale in generale, di cui è "innamorato" fin dall’adolescenza.

La visione che Gianfranco ha dell’arte marziale vede sia gli aspetti più propriamente "marziali" della disciplina del 太極拳 tàijí quán che gli aspetti più legati allo studio del gesto (all’arte di muovere il corpo) come elementi complementari, che si compenetrano, anziché escludersi, a vicenda.

Per il maestro Pace lavorare sulle sue abilità psico-motorie è stato sempre l’obbiettivo, ma non per il "combattimento", bensì nel confronto a due. È sempre stato ed è tutt’ora affascinato dal muovere il corpo in un confronto a due secondo i principi del 太極拳 tàijí quán.

In altre parole, il fondatore della scuola ITKA non è mai stato interessato a imparare a "picchiare duro" (notare le virgolette), a tirare dei pugni che fossero solo più forti. Per lui lo studio dell’arte è qualcos’altro, è si il conoscere la tecnica con la quale va eseguito un pugno o un calcio, ma anche andare oltre è rendere "arte ogni singola tecnica marziale", cioè nel pieno senso del significato della parola arte, ars (latino), che ha come primo significato condurre una specifica attività in modo armonico e con una tale "qualità" da renderla per l’appunto "arte".

Di questo avviso è anche il maestro Masich che per illustrarmi la sua visione delle arti marziali utilizza la metafora del "vaccino". Per lui la pratica di un’arte marziale è come inoculare un vaccino che permette al corpo di reagire in caso di malattia.

Le arti marziali diventano uno strumento per affrontare la vita. Non si tratta di imparare quindi a combattere, ma ad affrontare le difficoltà della vita.

Viviamo in un momento storico dove maestri e maestre abbondano. Il maestro Pace, con un po’ di amarezza, mi dice che ha la sensazione che il titolo oggi sia un po’ inflazionato. Un maestro dovrebbe possedere un qualche tipo di maestria. È altrettanto vero però che noi pratichiamo un’arte marziale e le abilità che sviluppiamo attraverso la pratica è giusto che ci aiutino nella vita di tutti i giorni ma è anche vero che le abilità da sviluppare sono nel confronto a due. Dobbiamo, secondo lui, stare attenti a non diventare dei "maestri di filosofia". Cioè, l’arte marziale deve anche aiutarci a sviluppare delle abilità nel confronto a due.

Il maestro Masich interviene con una semplice parola: "balance" (equilibrio). Continua: "credo che questo sia davvero importante". Il maestro prosegue sottolineando come in Occidente l’aspetto "psicologico" tende a prevalere rispetto al modo di percepire la pratica in Cina.

Qualcosa però per Sam sta cambiando. Il 太極拳 tàijí quán è pronto per uscire dalla sua "aurea" un po’ "mistica" che alle volte lo contraddistingue in alcuni contesti. E uno di questi segni di cambiamento sta proprio nella collaborazione fra il maestro Masich e Pace.

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Francesco Russo

BREVE PROFILO DELL'AUTORE
Francesco Russo, consulente di marketing, è specializzato in consulenze in materia di "economia della distrazione".

Nato e cresciuto a Venezia oggi vive in Riviera del Brenta. Ha praticato per molti anni kick boxing raggiungendo il grado di "cintura blu". Dopo delle brevi esperienze nel mondo del karate e del gong fu, ha iniziato a praticare Taiji Quan (太極拳tàijí quán).

Dopo alcuni anni di studio dello stile Yang (楊式yáng shì) ha scelto di studiare lo stile Chen (陳式chén shì).

Oggi studia, pratica e insegna il Taiji Quan stile Chen (陳式太極拳Chén shì tàijí quán), il Qi Gong (氣功Qì gōng) e il DaoYin (導引dǎoyǐn) nella propria scuola di arti marziali tradizionali cinesi Drago Azzurro.

Per comprendere meglio l'arte marziale del Taiji Quan (太極拳tàijí quán) si è dedicato allo studio della lingua cinese (mandarino tradizionale) e dell'arte della calligrafia.

Nel 2021 decide di dare vita alla rivista Spiralis Mirabilis, una rivista dedicata al Taiji Quan (太極拳tàijí quán), al Qi Gong (氣功Qì gōng) e alle arti marziali cinesi in generale, che fosse totalmente indipendente da qualsiasi scuola di arti marziali, con lo scopo di dare vita ad uno strumento di divulgazione della cultura delle arti marziali cinesi.

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一口氣。一種武術。一個世界。
Yī kǒuqì. Yīzhǒng wǔshù. Yīgè shìjiè.

—— 龍小五

Un solo respiro. Una sola arte marziale. Un solo mondo.
—— 龍小五

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